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ITINERARIO STORICO: TORRI DI GUARDIA, FORTEZZE E FARI

TRA TORRE SVEVA (VENDICARI) E TORRE CABRERA (POZZALLO)

Le torri esistenti lungo tutta la linea costiera delle Terre dei due Mari ricoprivano un ruolo fondamentale. La loro strategica posizione ne faceva un punto di avvistamento unico e privilegiato. Tutta la costa ed il mare prospicente erano controllati a vista, a difesa delle incursioni piratesche. Torri di guardia, fortini, caricatori, erano solide strutture costruite per resistere ad attacchi esterni e per durare nel tempo. Grazie a ciò alcune di esse si sono perfettamente conservate, ed oggi ci raccontano storie e leggende di un mitico passato. All’interno della Riserva di Vendicari, quasi a proteggere il territorio retrostante, fa bella mostra di se la Torre Sveva. Costruita presumibilmente attorno al XIII secolo d.C., la torre avrebbe avuto la funzione temporanea di caricatore, un deposito di derrate alimentari che arrivavano o ripartivano dal piccolo centro portuale di Vendicari. Noto infatti, secondo un documento datato 1396, aveva il permesso di commercializzare derrate alimentari per mezzo dello scalo dell’attuale riserva naturale. La torre si presenta come un grosso manufatto, a pianta rettangolare, composto da grandi blocchi di pietra calcarea. Sulla sommità gli angoli presentano dei mensoloni, aggiunti in un secondo momento, costruiti probabilmente per sorreggere dei ballatoi atti ad ospitare vedette, cannoni o garitte che consentivano la funzione protettiva della torre. In contrada Belvedere di Torre Fano, territorio di Pachino, rimangono ancora visibili i resti di una torre di segnalazione e controllo del mare, una delle più antiche torri di avvistamento, datata probabilmente attorno al 700 a.C. In questo periodo infatti, Siracusa, capitale della Magna Grecia, aveva il controllo di tutto il mare prospicente ai territori di sua pertinenza. Torre Fano veniva utilizzata come guida per i naviganti che doppiavano i due mari, ma anche per il controllo del mare contro le incursioni puniche. Mantenne questa funzione anche durante il periodo romano e bizantino. Un sistema di torri di guardia fu poi organizzato a partire dal periodo Normanno. Torre Fano, data la sua posizione unica (nella punta più meridionale della Sicilia), mantenne la sua funzione per moltissimi secoli. Sull’isola di Capo Passero, insiste una pregevole opera di architettura militare, realizzata agli inizi del 1600, la Regia Fortezza Spagnola. I lavori di realizzazione di questa struttura difensiva si prolungarono per circa 35 anni, lungaggini dovute a modifiche conseguenti ad avvicendamenti di potere, a completamenti e arricchimenti di pregio. Fu sempre presidiato da guarnigioni di militari, tutti di nazionalità spagnola, a parte il barbiere ed il cappellano, italiani. Il forte svolse la sua funzione di baluardo a difesa di tutta la costa contro le incursioni degli ottomani per oltre due secoli, senza essere mai espugnato. Resistette indenne anche al disastroso terremoto dell’11 gennaio 1693, sisma che distrusse moltissime cittadine del Val di Noto. Dal 1871, con la costruzione di un piccolo faro, fu presidiato dalla Marina Militare per l’accensione notturna dello stesso. Attualmente, essendo dotato di accensione automatica, il servizio di guardiania non è più attivo. Il Faro più meridionale d’Europa è quello dell’Isola delle Correnti. Un piccolissimo isolotto, a forma di goccia, unito alla terraferma da un istmo che alterna le sue “presenze” in funzione di maree e mareggiate. L’isola dei due Mari è quella che si pone al centro di tutti i passaggi, le correnti ed i movimenti tra lo Jonio ed il Mediterraneo. Straordinaria per la sua posizione geografica è il punto terminale, opposto a Trieste, del “Sentiero d’Italia”: uno degli itinerari di trekking più lunghi al mondo (circa 5.500 km). Sull’isola, fino a qualche decennio fa, viveva il guardiano del faro con la sua famiglia. Oltre alla casetta del guardiano è tutt’ora visibile una struttura militare, gestita fino a poco tempo fa dalla Marina Militare. Risalendo verso l’entroterra nel territorio di Pachino, è possibile visitare Torre Xibini. Fu edificata alla fine del 1400 dal barone proprietario dei feudi circostanti, sia per un suo prestigio personale che per difendere le terre ed i raccolti dalle incursioni dei pirati. Dell’antica torre rimane tutto il basamento a pianta quadra ed il lato orientale delle mura, alto poco più di 10 metri. E’ visibile sul prospetto integro lo stemma del casato, scolpito nella pietra calcarea ed una iscrizione in latino. Il monumento più imponente lo ammiriamo a Pozzallo: è Torre Cabrera. Anche questa era una torre di guardia, fatta costruire da re Alfonzo V d’Aragona agli inizi del XV secolo. La torre era posta a difesa del Caricatore: un complesso di magazzini di importanza strategica, posizionati sulla costa e completi di scivoli e pontili per l’imbarco delle merci sui velieri (soprattutto di grano, prodotto in enormi quantità nella Contea di Modica). Questo sito, per importanza e valore, era il secondo in Sicilia. La Torre Cabrera fu il fulcro centrale da cui si sviluppò tutto l’abitato di Pozzallo e oggi è monumento nazionale e simbolo della città.

Fonte GAC dei due mari

ITINERARIO CULTURALE: UNESCO

TRA NOTO E POZZALLO.

Le Terre dei due Mari ospitano due importanti riconoscimenti dell’Unesco: quello legato ai siti barocchi del Val di Noto, ove le cittadine ricostruite dopo il disastroso terremoto del 1693 conservano mirabili esempi di arte scalpellina e quello legato alla Dieta Mediterranea, inserita come Patrimonio immateriale dell'Unesco nel 2010. L’itinerario Unesco ruota attorno alla Cattedrale di Noto, esempio indiscusso di arte barocca ma soprattutto simbolo di forza, tenacia, coraggio e caparbietà di un popolo che non si arrende al fato ma reagisce, combatte e ricostruisce, ancora più saldamente di prima. Questo splendido esempio di cultura, storia e arte nasce da un insieme di conoscenze, pratiche e tradizioni che si ritrovano anche nel modo di alimentarsi tipico della Dieta Mediterranea. Uno stile alimentare caratterizzato da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo, legato indissolubilmente al territorio, alle produzioni agricole, alle colture, alla raccolta, alla pesca, all’allevamento, alla conservazione, trasformazione, preparazione e consumo del cibo. Il territorio compreso tra Avola e Pozzallo racchiude alcuni dei prodotti esclusivi della Dieta Mediterranea. Olio di oliva, ortaggi, pesce, frutta fresca e secca sono alimenti ricchi di sostanze benefiche, di Omega3, di vitamine necessarie allo sviluppo e alla crescita fisiologica a tutte le età. Prodotti che fanno parte del patrimonio alimentare siciliano, ma ancor di più del modo di alimentarsi tipico della popolazione di questo territorio. Ispica produce una delle carote più rinomate d’Italia: la Novella di Ispica IGP (indicazione geografica protetta). La produzione di questa radice, una miniera di minerali e vitamine, va da febbraio a giugno. Pachino è il regno del pomodoro. Tra le tante varietà, la più rinomata e presente sui mercati internazionali è ilCiliegino di Pachino IGP, la cui produzione è estesa a buona parte dell’anno. Ad Avola si trovano le cultivar di mandorle più pregiate al Mondo. La fioritura (un vero e proprio spettacolo!) si limita a pochissimi giorni di fine inverno, mentre la raccolta è effettuata tra metà agosto e settembre. Tra le varietà più pregiate, la Mandorla Pizzuta di Avola è quella più ricercata dalla confetteria e dalla pasticceria di altissima qualità. A Portopalo di Capo Passero e a Pozzallo la marineria dei pescatori rende il mercato ittico veramente affascinante. Il pesce del Mediterraneo, principalmente pesce azzurro, è il prodotto principe del pescato, ricchissimo di proprietà nutrizionali ma soprattutto di sali minerari e Omega3. Lo straordinario rapporto qualità/prezzo fa del pesce azzurro quello più consumato dagli isolani. Le varietà più pescate in queste zone sono: sarda, spatola, alalunga, alletterato, lampuga, pesce spada e tonno. Il pesce azzurro è un prodotto versatile che si adatta a svariate ricette: da quelle semplici dei pescatori a quelle più elaborate degli chef. Non potendo essere allevato (a eccezione del tonno), è sempre selvatico, pescato in mare aperto e disponibile tutto l’anno. Infine si ritorna nel luogo da cui è partito l’itinerario: la Cattedrale di Noto. Seduti di fronte a questo straordinario monumento, si può godere del nettare degli Dei sorseggiando un dolcissimo Moscato di Noto doc. 

Fonte GAC dei due mari

ITINERARIO RELIGIOSO: LA VIA DELLA FEDE

TRA CATTEDRALE DI AVOLA E CHIESA MADRE DI POZZALLO

Da sempre la chiesa ha rappresentato il centro di aggregazione dei popoli cristiani, soprattutto nei paesi più piccoli, dove le comunità erano solite riunirsi in occasione dei festeggiamenti rivolti al santo protettore del luogo. Conoscere le chiese maggiori delle cittadine significa capire anche l’evoluzione storico – culturale dei loro abitanti. La Chiesa Madre di Avola è dedicata a San Sebastiano. Fu edificata subito dopo il disastroso terremoto del 1693. Alta oltre 50 metri per 30 metri di profondità, si presenta con tre entrate corrispondenti alle tre navate, di cui quella centrale è la maggiore. Le navate laterali sono formate da quattro arcate laterali e altrettanti altari. La Patrona di Avola è invece la vergine e martire Santa Venera, per la quale ogni anno, nell’ultima domenica di Luglio si celebra una festa assai solenne. E otto giorni dopo, il simulacro della Santa, così come vuole un’antichissima tradizione religioso – marinaresca, viene portata a bordo di un’imbarcazione per una processione in mare, seguita da tantissimi marinai, pescatori e fedeli. La processione tocca i lidi e gli approdi avolesi, in un tripudio di gioia e solennità mistica e religiosa. Il più importante luogo di culto della città di Noto è la Basilica di San Nicolò di Mira. Costruita anch’essa dopo il terremoto del 1693, è costituita completamente da blocchi di calcare tenero, di uno splendido colore roseo, ed è situata in cima ad una maestosa scalinata a quattro rampe. Nel 1996, un disastroso crollo rase al suolo la navata centrale, quella destra e parte della cupola. Dopo 11 anni di lavori, la cattedrale fu riconsegnata alla città in tutto il suo magnifico splendore. L’interno, a croce latina, ospita una preziosa arca d’argento del ‘500, contenente le spoglie del Santo Patrono della città e della Diocesi di Noto: Corrado Gonfalonieri. Ogni anno ad agosto quest’urna argentea viene portata in processione dalla Cattedrale di Noto all’Eremo del Patrono, situato nella piccola frazione di San Corrado Fuori Le Mura (a pochi chilometri a nord ovest di Noto). Da vedere, dopo due settimane di venerazione, la suggestiva processione in notturna per il rientro delle spoglie nella Cattedrale di San Nicolò. Consacrata a San Bartolomeo, la chiesa madre di Ispica domina la parte alta della Piazza dell’Unità d’Italia. Fu costruita a partire dal 1750 per opera di Don Antonio Li Favi, e la sua facciata è caratterizzata da elementi tardo barocchi e classicheggianti. Le maggiori festività religiose ad Ispica sono legate ai due momenti più sacri della vita cattolica e cristiana: Pasqua e Natale. Durante la Settimana Santa tutta la città si muove in processioni e “via Crucis” anche verso Cava Ispica, all’interno della quale si trova la chiesetta di Santa Maria la Cava, scavata nella roccia. Suggestivo ed unico anche il presepe vivente che ogni anno a Natale viene organizzato nello spettacolare Parco Forza della Cava. Sulla piazza principale della cittadina di Pachino è situata la Chiesa Madre, consacrata al SS. Crocifisso. Fu edificata dai marchesi di Starrabba, proprietari del limitrofo feudo Scibini e fondatori della città. I lavori per la costruzione della chiesa iniziarono nel 1970. Presenta una facciata a due ordini sovrapposti e due piccole torri campanarie. Magnifico il portone bronzeo realizzato nel 1968 dallo scultore Biasi. I festeggiamenti in onore della patrona, la Madonna Assunta, vengono svolti ogni anno il 15 di agosto, tra solenni celebrazioni, processioni e fiaccolate che coinvolgono anche i borghi marinari limitrofi come Marzamemi. La più recente tra tutte le chiese delle Terre dei due Mari è quella dedicata a San Gaetano, nella piccola cittadina di Portopalo di Capo Passero. Edificata a partire dal 1927, ha l’aspetto semplice e non troppo adornato, adatta ad un borgo marinaro. Realizzata interamente in pietra ed inaugurata nel 1931, ha subito un devastante incendio nel 2012 che ha distrutto tutta la copertura dell’abside (realizzata in canna e gesso), parte del tetto della navata e la sacrestia, oltre a danneggiare notevolmente la cappella dell’Eucarestia. I lavori di restauro sono stati ultimati a novembre del 2014. Sulla sommità del campanile, un pescespada segnavento è diventato il simbolo della cittadina. I festeggiamenti del Santo Patrono ricorrono il 7 agosto, con una processione per le vie del paese. Nei giorni seguenti vengono organizzate regate tra i marinai locali, gare e giochi popolari. Consacrata allaMadonna del Rosario è la chiesa madre di Pozzallo, edificata a partire dal 1876 per volontà del reverendo Vincenzo Ferreri ed ultimata nel 1891. La chiesa (a croce latina) è formata da tre navate, separate da una serie di colonne squadrate. La statua della Madonna, opera di Valente Assenza è situata nell’abside, ai lati del quale, due cappelle laterali contengono il Santissimo e una statua del Crocifisso. I festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario ricorrono il 7 ottobre: il programma liturgico con processioni e solenni celebrazioni è accompagnato anche da programmi ricreativi e popolari che coinvolgono tutta la cittadinanza. Sulla piazza principale della cittadina di Pachino è situata la Chiesa Madre, consacrata al SS Crocifisso . Fu edi cata dai marchesi di Starrabba, proprietari del limitrofo feudo Scibini e fondatori della città. I lavori per la costruzione della chiesa iniziarono nel 1970. Presenta una facciata a due ordini sovrapposti e due piccole torri campanarie. Magni co il portone bronzeo realizzato nel 1968 dallo scultore Biasi. I festeggiamenti in onore della patrona, la Madonna Assunta, vengono svolti ogni anno il 15 di agosto, tra solenni celebrazioni, processioni e accolate che coinvolgono anche i borghi marinari limitro come Marzamemi. La più recente tra tutte le chiese delle Terre dei due Mari è quella dedicata a San Gaetano, nella piccola cittadina di Portopalo di Capo Passero. Edi cata a partire dal 1927, ha l’aspetto semplice e non troppo adornato, adatta ad un borgo marinaro. Realizzata interamente in pietra ed inaugurata nel 1931, ha subito un devastante incendio nel 2012 che ha distrutto tutta la copertura dell’abside (realizzata in canna e gesso), parte del tetto della navata e la sacrestia, oltre a danneggiare notevolmente la cappella dell’Eucarestia. I lavori di restauro sono stati ultimati a novembre del 2014. Sulla sommità del campanile, un pescespada segnavento è diventato il simbolo della cittadina. I festeggiamenti del Santo Patrono ricorrono il 7 agosto, con una processione per le vie del paese. Nei giorni seguenti vengono organizzate regate tra i marinai locali, gare e giochi popolari.

Fonte GAC dei due mari

NUMERI UTILE E D’URGENZA:

CARABINIERI 112 - STAZIONE CC PACHINO 0931 595814 

POLIZIA 113 - COMMISSARIATO PACHINO 0931 804211

GUARDIA DI FINANZA -  Comando Brigata Pachino 0931 841165

POLIZIA MUNICIPALE  - 0931 803409

VIGILI DEL FUOCO 115 - STAZIONE PACHINO 0931 836303

EMERGENZA SANITARIA 118

 GUARDIA MEDICA MARZAMEMI - 0931 841245

GURDIA COSTIERA - EMERGENZE IN MARE 1530

SOCCORSO STRADALE ACI - NUMERO VERDE 803.116 DALL’ITALIA E LO 02. 66.165.116 DALL’ESTERO

PROTEZIONE CIVILE - 0931 596264

COMUNE DI PACHINO - 0931 803111

UFFICIO POSTALE PACHINO - 0931 804450

UFFICIO POSTALE MARZAMEMI - 0931 841518

PARROCCHIA SAN FRANCESCO DI PAOLA - 0931 835286

Informazioni Turistiche - 3477338825

ITINERARIO DI PESCATURISMO: TRA PESCA E MERAVIGLIE COSTIERE

PARTENZA E ARRIVO AL PORTO DI PORTOPALO DI CAPO PASSERO

La cultura del mare e delle sue risorse, la valorizzazione del patrimonio ittico e marino, la difesa delle biocenosi, passano attraverso il Pescaturismo: una attività integrativa a quella quotidiana della pesca che si svolge a bordo di pescherecci o sulle piccole imbarcazioni della pesca artigianale. Nasce inizialmente come opportunità di integrazione del reddito dei pescatori che la praticano, previa autorizzazione, ospitando a bordo delle loro imbarcazioni persone diverse dal loro equipaggio per lo svolgimento di attività turistico – ricreative. In questo modo è possibile osservare le tecniche di pesca professionale o sportiva, l’utilizzo di esche o ami particolari, ma soprattutto si partecipa alla diffusione di una cultura del mare, per una pesca sostenibile che rispetti misure, luoghi, metodologie e tempi di pesca. Il pescaturismo può essere svolto durante tutto l’arco dell’anno, giorni festivi compresi e condizioni meteo-marine favorevoli, in alcuni casi anche in notturna. L’attività è aperta a tutti, anche i minori di 14 anni se accompagnati da un maggiorenne responsabile. Questo itinerario ha come base di partenza il porto peschereccio di Portopalo di Capo Passero, fermo restando che anche tutte altre marinerie del territorio del Gac dei due Mari, sono organizzate per il pescaturismo. L’orario di partenza e di rientro è concordato in base alle esigenze dei turisti e/o alle condizioni meteo-marine. Una volta usciti dal porto ci si dirige verso sud-ovest, in direzione dell’Isola delle Correnti. Il punto di battuta è a circa 2,5 miglia nautiche dal porto. Ammirata l’isola, si volge la prua ad est e si cala a mare il Conzo o Palamito. Si tratta del più antico degli attrezzi di pesca: consta di un numero variabile di ami (massimo 200 per i pescatori non professionisti) che vengono attaccati ad un’unica lenza tramite travette (piccoli pezzi di lenza) e portati a fondo da opportuni piombi. Il Conzo, riconoscibile tramite segnali galleggianti, viene lasciato in mare per un lasso di tempo a discrezione del pescatore. Durante l’attesa, l’imbarcazione dirige la prua verso l’isola di Capo Passero, distante circa 5 miglia nautiche e la circumnaviga lentamente in modo da ammirarla in tutta la sua magnificenza. Successivamente si dirige verso la vecchia Tonnara ed il castello Tafuri (un monumentale edificio di inizio secolo, costruito come residenza estiva dai marchesi di Belmonte). In questo splendida baia è possibile concedersi qualche tuffo. Risaliti a bordo, il capo barca si dirige verso il punto dove è stato calato il Conzo, individuando i galleggianti che ne segnalano la presenza: inizieranno quindi le operazioni di recupero degli attrezzi di pesca e dell’eventuale pescato. Tutto il pesce di pezzatura non idonea, se ancora vivo, viene rigettato in mare: per ciascuna specie vi è la tabella delle misure minime da rispettare, anche se il miglior metro è nella coscienza di chi pesca. L’escursione ha la durata di una o mezza giornata: è possibile anche pranzare a bordo per il numero di persone indicato dalle autorizzazioni rilasciate dall’Autorità Marittima. Il rientro è previsto nel porto di imbarco, a meno di diverse esigenze o particolari necessità.

Fonte GAC dei due mari

 

ITINERARIO NAUTICO: PORTI E APPRODI TURISTICI

TRA MARINA DI AVOLA E PORTO DI POZZALLO

Una costa così affascinante come quella dei Due Mari è, da tempo immemorabile, meta ambita del turismo nautico e da diporto grazie a piccoli approdi naturali, calette, pontili nati come frangiflutti e utilizzati poi come punti di sosta momentanea, oltre agli splendidi porti turistici ben forniti ed attrezzati per le esigenze di servizio ordinario alla navigazione. A partire dalla parte nordorientale della Terra dei due Mari, individuiamo una delle zone più suggestive per un approdo momentaneo: il porticciolo diMarina di Avola, a ridosso dell’antica tonnara e dell’antico borgo marinaro è costituito da un unico braccio di frangiflutti, che ha creato un’insenatura adatta all’attracco di piccole imbarcazioni. Il porticciolo ha fondo sabbioso e poco profondo. La navigazione verso l’approdo di Calabernardo, nel territorio di Noto, segue una costa bassa e sabbiosa, ricca di spiagge, di villaggi e borghi turistici costieri. La distanza tra i due porticcioli è di 1,73 miglia nautiche. Questo piccolo porticciolo è costituito da due moli di 50 e 20 metri, poco agibile per imbarcazioni di notevoli dimensioni, a causa di bassi fondali che raggiungono nel punto più profondo 1,50 metri. Disponibilità di acqua tramite una fontana e scivolo per piccole imbarcazioni. Da questo porticciolo, la navigazione verso sud costeggia una delle spiagge più belle d’Italia, Calamosche, seguita dalla vista superba dell’Oasi Faunistica di Vendicari, con i suoi pantani, la torre Sveva e la tonnara, per arrivare nel borgo marinaro di Marzamemi. Questo sito merita davvero una visita prolungata. La navigazione copre 7,92 miglia nautiche Nella Borgata di Marzamemi, sono disponibili due porti: La Balata e Porto Fossa. Il Porticciolo piccolo di Marzamemi, La Balata, è protetto da un molo di 150 metri, segnalato in testata da un fanale verde. Dalla spiaggia si protendono alcune banchine galleggianti. Il porto più grande di Marzamemi è Porto Fossa, a poche centinaia di metri dal precedente. E’ capace di ospitare oltre 400 imbarcazioni, fino a lunghezze massime di 55 metri. Entrambi i porti hanno la possibilità di rifornimento carburante, prese per acqua ed energia elettrica, illuminazione banchine, scalo d'alaggio, servizi igienici e docce. Per arrivare nella punta più a sud d’Europa occorre navigare per altre 8,5 miglia nautiche, lasciando scorrere a dritta una costa eterogenea, che alterna spiagge rocciose a calette nascoste. Il Porto di Portopalo di Capo Passero è formato da un molo di levante di 360 metri e dal molo di ponente di 390 mt. Il porto è principalmente sede della marineria dei pescherecci, anche se non mancano gli approdi per il turismo nautico. Servizi di rifornimento carburante, prese per acqua ed energia elettrica, illuminazione banchine, scalo d'alaggio, servizi igienici e docce. Inizia adesso il tratto di navigazione più lungo: 17,80 miglia nautiche. Costeggiamo la punta più meridionale della Sicilia, l’Isola delle Correnti, dove l’incontro dei due Mari è sempre spumeggiante. Risalendo la costa, lasciando a dritta l’incantevole spiaggia di Carratois e attraversando Porto Ulisse, è possibile ammirare gli spettacolari faraglioni di Cirica, le lunghissime spiagge di Santa Maria del Focallo, Pietre Nere e di Raganzino per arrivare al Porto Piccolo di Pozzallo. Situato subito a nord del porto commerciale, è protetto da due moli che racchiudono un bacino interamente banchinato e utilizzato da imbarcazioni da pesca, diporto e da mezzi portuali. Ha una disponibilità di 150 posti barca e servizi di rifornimento carburante, prese per acqua ed energia elettrica, illuminazione banchine, scalo d'alaggio, servizi igienici e docce.

Fonte GAC dei due mari

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