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- Com'è il clima nelle varie stagioni?
Primavera ed autunno
Solitamente ci sono temperature tra 20 e 30 gradi. In queste stagioni si può godere di tutto ciò che l’isola offre: sole, mare, natura e cultura. Anche Pasqua è un periodo molto bello per visitare la Sicilia. I siciliani spesso fanno il loro primo bagno dell’anno nel periodo di Pasqua e molte città e in molti paesi ci sono processioni di antica tradizione.
Estate
Temperature al di sopra dei 30 gradi e possibilmente anche 40 gradi. Nonostante il caldo si sta bene nelle città balneari come Marzamemi. La grande confusione si concentra tutta ad agosto. Luglio e settembre sono mesi ideali per chi apprezza l’estate con la presenza di altri viaggiatori senza troppo confusione. L’estate spesso si prolunga fino ad ottobre, mese spesso delle sagre (feste popolari con prodotti tipici) e nel quale si può approfittare della temperatura calda del mare, grazie al riscaldamento di tutta l’estate.
Inverno
In Sicilia il sole c'è pure in inverno ed il cielo è nel massimo del suo blu. Ci sono temperature tra 10-20 gradi. Addirittura, durante le belle giornate d'inverno è possibile sciare di mattina, godendo un magnifico panorama sul mare mediterraneo e nello stesso pomeriggio prendere il sole in spiaggia. Una sensazione spettacolare!
- Ci sono cose pratiche da sapere e sulle usanze locali?
Trasporto
Il mezzo di trasporto pubblico più efficiente è l’autobus. Tutte le città sono connesse con autobus che passano frequentemente e sono puntuali e veloci.
Denaro
Il livello dei prezzi è un pò più basso rispetto a quello dell’Italia centro o nord-Italia. Ristoranti e negozi accettano le carte di credito più usate. I Bancomat si trovano facilmente anche nei paesi piccoli. Le banche sono solitamente aperte da lunedì fino al venerdì dalle ore 08:30 - 13:00. Uffici postali sono aperti fino alle ore 13:00.
Acqua
In generale l'acqua del rubinetto è potabile. Nonostante ciò si consiglia di comprare acqua minerale in bottiglia. Infatti, la maggioranza dei Siciliani non beve dal rubinetto.
Elettricità
220-230 W. Le prese elettriche normalmente sono conforme lo standard.
La popolazione locale
I siciliani vengono descritti spesso come ospitali, amichevoli e curiosi. Se le capita di restare a piedi con la macchina è probabile che un passante si fermi per aiutarla e, se necessario, per accompagnarvi alla vostra destinazione, e considererebbe un compenso economico per il suo aiuto come un’offesa.
Fare shopping
I negozi sono aperti da lunedì a sabato, dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00. In estate, nel pomeriggio, gli orari d’apertura si spostano di un’ora più tardi. 17:00 - 21:00 ed oltre
La "Balata" è, assieme alla "Fossa", uno dei due piccoli porti naturali di Marzamemi. La Balata è come una piccola piazza, limitata in parte, da case, e in parte dal mare. E' pavimentata con lastricati di calcare compatto, di forma rettangolare. All'interno dello spazio "Balata" si trovano due fabbricati la "vecchia Fabbrica del ghiaccio" e la "Casa Cappuccio".
La "Vecchia Fabbrica", è preceduta da una grande arcata, è di antica costruzione e appartiene al Principe di Villadorata. Accanto alla " Vecchia Fabbrica" si trova la "Casa Cappuccio", chiamata così dal nome di un affittuario della tonnara, ha molta importanza per il punto in cui si trova, infatti, tre delle quattro facciate sono rivolte al mare.
La facciata, più vicina al mare, presenta un terrazzo il quale termina con un muro di protezione molto caratteristico. Dai resti, si nota che la casa presentava, oltre al piano-terra, un piano superiore, con un terrazzo che dava sul porticciolo naturale.
Sulla piazza, si affaccia, pure, il palazzo del Principe di Villadorata, che occupa tutto il lato ovest. Fu costruito nel 1752, in pietra arenaria, dal famoso Architetto spagnolo Vermexio. Il Vermexio usava firmare le sue opere apponendo ai lati del cornicione centrale la sagoma in rilievo di un geco. L'ingresso è costituito da un portone di legno, il cui portale è rappresentato da un arco, che ha, al centro, una chiave con lo stemma di famiglia. Sul lato sinistro della facciata, si trovano un balcone e una porta. Sul limite, accanto all'ultima porta si trova una lapide in marmo, dedicata ai caduti in guerra. Sul lato destro della facciata, vi sono due finestre quadrate, protette da inferriate. Sulla parte superiore della facciata, posti alla stessa altezza e alla stessa distanza l'uno dall'altro, si trovano cinque canali (due sono andati perduti) di scarico dell'acqua piovana, i quali hanno la forma di grosse mensole, terminanti, anteriormente con visi umani. Il palazzo non presenta bellezze artistiche all'interno, era ricco di mobili, quadri, argenteria, oggetti preziosi; ma venne saccheggiato durante l'ultima guerra mondiale. Un ampio cortile centrale dà aria e luce agli ambienti interni; una scala di pietra, a due rampe, porta nell'appartamento del principe, il quale ha una struttura molto semplice. Da questo appartamento si accede in un ampio terrazzo, dove erano costruiti dei sedili in pietra, ora distrutti dal tempo. Le mura del terrazzo presentano delle feritoie, le quali servivano a sparare contro i pirati. Sempre dall'appartamento del principe, ma dalla parte opposta del terrazzo, si accede ad un balconcino, dal quale il principe si affacciava, per controllare il lavoro dei pescatori nel magazzino sottostante. Questo magazzino chiamato "Camperia", ha delle arcate, sulle quali venivano poste delle immagini sacre e delle ciotole, destinate alle offerte per la festa del patrono. All'interno del magazzino si trovavano le imbarcazioni usate per la pesca dei tonni, gli "scieri" e le "muciare", gli uncini, (che servivano per tirare su il pesce) e le reti. In un angolo del magazzino, si trovava un piccolo ufficio dove avveniva la registrazione e la pesatura dei tonni.
STORIA DI UN BORGO INCANTATO.
Marzamemi è un borgo marinaro distante da Pachino circa 3 km di cui ne è frazione per metà e per l’altra di Noto in provincia di Siracusa. Incerta l’origine del nome, alcuni studiosi sostengono che derivi dall’arabo “Marsà al hamen” che significa Baia delle Tortore, in quanto la zona rappresenta luogo obbligato di passaggio dei piccoli volatili durante le migrazioni.
Alcuni la fanno derivare da Marza-Porto, Memi-Piccolo: Piccolo Porto. La borgata è bagnata dal mare Ionio e il livello è inferiore al mare. Sul Mare Ionio, si incontrano le due isolette di Marzamemi: la piccola, su cui sorge un elegante villino, di proprietà della famiglia del Prof. R. Brancati e la grande, che forma una curva d'entrata nel recente porto formato dalla stessa isoletta e da un braccio di mura a calcestruzzo, che si prolunga nel mare.
Gli abitanti della borgata erano tutti dediti alla pesca, Marzamemi era già molto nota, fin dalla metà del ‘600 per la tonnara, che dopo quella di Favignana (Trapani) era la più importante della Sicilia. Gli abitanti che vivevano stabilmente nella borgata di Marzamemi erano tutti dediti alla pesca ed alla costruzione delle imbarcazioni ed erano tutti oriundi dalle città di Siracusa o dalla vicina Avola di cui ne rispecchiano il costume cittadino, gentile, allegro e vivamente religioso.
Marzamemi è antica quanto la tonnara, era una Regia tonnara eretta sotto dominio spagnolo che nel 1642 fu venduta ai Baroni Calascibetta di Piazza Armerina. Nel 1752 furono costruiti il palazzo del Principe, la chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo e le casette dei pescatori. A metà '800 la tonnara fu rilevata dalla famiglia Nicolaci di Noto, già gabelloti dei Baroni Calascibetta.
Ai primi dell'800 la tonnara di Marzamemi era considerata la migliore tra quelle di ritorno del regno (si dicono di ritorno le tonnare che intercettano i branchi di tonni che “ritornano” a sud dopo aver solcato i mari più a nord, come il Tirreno).
Curiosa fu, verso la fine del secolo, la lotta per il primato nel pescato con il barone Pietro di Belmonte, proprietario della vicina tonnara di Capo Passero. Da allora fu un calo continuo delle attività; col passare del tempo molti dei locali furono adibiti alla salagione del pesce azzurro di piccole imprese artigianali, fino al completo abbandono delle fabbriche, che all’inizio del nuovo millennio si presentavano in condizioni molto degradate. In questi ultimi quindici anni sono state riconvertite in attività ricettive turistiche. Con la nascita di Pachino, nel 1760, ad opera di Gaetano Starrabba, principe di Giardinelli, la tonnara cessò di essere l'unica risorsa economica della zona e Marzamemi divenne il porto da cui partivano i prodotti della terra, prima il cotone e poi il mosto, specie, prima della costruzione della strada ferrata Pachino-Marzamemi-Noto-Avola-Siracusa.
IL NUOVO CENTRO DI LAVORO DEI TONNI.
Nel 1912 a Marzamemi fu costruito uno stabilimento per la lavorazione prima del tonno salato e successivamente del tonno all'olio. La pesca della tonnara fu abbondante fino al 1951, nel 1952 entrò in funzione la Rasiom di Augusta e cominciò il sensibile calo della pesca in tutte le tonnare che erano sette: Santa Panagia - Terruzza - Fontane Bianche - Avola - Bafuto Vendicari - Marzamemi e Capo Passero.
FILM GIRATI A MARZAMEMI.
Sud, di Gabriele Salvatore
Oltremare non è l’America, di Nello Correale
L’uomo delle Stelle, di Giuseppe Tornatore
Kaos, dei fratelli Taviani
Il commissario Montalbano, di Andrea Camilleri
Mario e il mago, di Klaus Maria Brandauer
Cuore Scatenato, di Gianluca Sodaro
L’Iguana, di Catherine McGilvray
Salvatore: Questa è la vita, di Gianpaolo Cugno
I fantasmi di Portopalo, con Beppe Fiorello
"Immaturi"-La serie, con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu
Aenne Burda, di Franziska Meletzky
Culla di culture millenarie, territorio custode di un immane e prezioso patrimonio naturalistico. Estremo lembo d’Italia, varco principale tra due continenti: l’Europa e l’Africa. È Pachino, una terra cantata da Virgilio nell’Eneide e da Dante nella Divina Commedia, ma che ha ancora tanto da raccontare, che non smette mai di sbalordire chi la solca per la prima volta. Una città giovane (1760 è la data di fondazione) la cui storia è legata a doppia trama con la vicina isola di Malta, da cui provengono alcuni dei primi nuclei familiari, e con la famiglia Starrabba: Vincenzo e Gaetano, fondatori, e il marchese Antonio, ex presidente del consiglio dei ministri del Regno d’Italia e padre di Alessandrina, nota per avere rapito il cuore di Gabriele D’Annunzio. Pachino ha dato i natali anche a Vitaliano Brancati, importante scrittore del ‘900 italiano. Perla al centro del Mediterraneo, madre di tramonti mozzafiato, di buon vino, pomodoro e pesce, Pachino è “cullata”, dal lato della costa e per 8 chilometri, dalle spiagge dorate di Marzamemi, Cavettone, Vulpiglia, Morghella, sulla costa ionica e Carratois, Punta delle formiche, Costa dell’Ambra, Concerie, Scarpitta, Chiappa e Granelli, sulla costa mediterranea e dalla parte dell’entroterra dalle oasi naturali di Vendicari e dei Pantani della Sicilia sud orientale: grandi specchi d’acqua che si alternano ad intensa vegetazione e grotte carsiche. Le acque cristalline dell’estremo lembo di Sicilia sono mete turistiche ricercate sia per il patrimonio archeologico subacqueo, che vanta numerosi siti inabissati di elevato interesse, sia per gli appassionati di surf, grazie alle correnti causate dall’ “abbraccio” tra i mari Jonio e Canale di Sicilia.
Comune di Pachino
- Popolazione: 184 al (30-9-2015)
- Municipio: Via XXV Luglio 96018 Pachino(SR) http://www.comune.pachino.sr.it/
- Altitudine: 65 ml.m. (centro città)
- Estensione: 50,98km²
- Attuale sindaco: Roberto Bruno
- comune: 0931 803111
- Biblioteca Comunale: 0931 596097