Il territorio di Pachino con Marzamemi non è da considerarsi esclusivamente una meta balneare da godersi nei mesi estivi per il mare cristallino e le sue spiagge, ma con le sue affascinanti campagne offre la possibilità di vivere esperienze uniche e sensoriali. Un insieme di colori e profumi che, in base al periodo dell'anno, assumono sfumature irriproducibili in nessun altra parte del mondo, che rimangono nella mente e soprattutto negli occhi di coloro che scelgono le nostre località.
Alla scoperta del Nero di Pachino
Pachino è la patria del Nero d'Avola che ha scritto la storia di fine 800' grazie ad uno dei più grandi interpreti di quel periodo, il Marchese Antonio Di Rudinì. Appartenente alla famiglia Starrabba fondatrice della città, fu colui che ebbe l'intuizione di far diventare Pachino centro indiscusso del vino di tutta la Sicilia. Il Palmento Di Rudinì, considerato una vera e propria industria di trasformazione dell'uva Nero d'Avola, rappresenta oggi la storia vivente di quel periodo d'oro...tutto il vino prodotto nell'isola veniva chiamato Nero di Pachino.
I terreni calcareo-argillosi, il mare, il sole e il clima con inverni miti ed estati calde hanno permesso a questo vitigno di trovare l'habitat favorevole per potersi esprimere con colore rubino carico, sensazioni marine, grande struttura e potenza.
Lasciandoci alle spalle la città del Barocco, in direzione Pachino-Marzamemi, verremo avvolti subito da una distesa di vigneti ad “alberello pachinese” che guardano la Riserva di Vendicari e che proseguono verso i grandi crù...Maccari, Bufalefi e San Lorenzo. Importanti cantine sorgono lungo la via per Pachino.
Addentrandosi all'interno delle campagne, sulla S.P. Pachino-Rosolini, verremo avvolti da filari di vite che da Marzo a Novembre colorano i nostri occhi con giochi di luce e di riflessi azzurri del cielo limpido del paese più assolato d'Europa. Baroni, Burgio e Buonivini sono le altre zone di grande importanza per il vino e che meritano sicuramente una sosta di degustazione.
Pachino quindi è il Nero d'Avola per eccellenza con due Doc di riferimento, Doc Eloro con Sottozona Pachino e Doc Noto la quale comprende un altro importante vitigno come il Moscato di Noto.
Il nostro viaggio non si può non concludere senza una visita nell'importante Palmento Di Rudinì, oggi Ecomuseo del Mediterraneo collocato di fronte al Porto Fossa di Marzamemi per motivi strategici e commerciali. Da appuntare anche il Museo Nobile del Vino di Pachino, una affascinate collezione di oltre 300 pezzi che raccontano vicende fatte di uomini e di palmenti.
Il Pomodoro...oro rosso di Pachino
Il territorio di Pachino può considerarsi un giacimento di sapori e di eccellenze enogastronomiche capaci di tradurre le sue unicità. Il pomodoro è uno dei gioielli più conosciuti al mondo che unisce il calore della terra, l'energia del sole e la brezza salina del mare. Le coltivazioni infatti distendono a ridosso delle coste e precisamente nella zona di Portopalo di Capo Passero, nella punta più estrema d'Europa con l'Isola delle Correnti. I terreni sabbiosi e l'acqua di irrigazione leggermente salmastra conferiscono al pomodoro quel sapore dolce riscontrabile solo nella frutta grazie al contenuto zuccherino che arriva ad 80° Brix. Il colore rosso accesso e uniforme in fase di maturazione è il risultato dell'elevato tasso di concentrazione di luminosità; infatti l'Unione Europea ha dichiarato Pachino il paese più assolato d'Europa. Il segreto sta nel territorio con le sue straordinarie caratteristiche e merita di essere scoperto. Esplorando le campagne vicine al mare è possibile raggiungere in direzione Portopalo di Capo Passero, l’Isola delle Correnti e Carratois, spiagge paradisiache e mete ambite non solo per i bagnanti ma anche da chi si vuole confondere nelle trasparenze del Mar Mediterraneo, nelle distese rosse di pomodoro, nei riflessi ocra dell'argilla mentre il vento africano ti accarezza e fa ritrovare se stessi.
Nel vostro percorso è facile imbattersi in diverse aziende di produzione del Pomodoro di Pachino Igp ed è possibile chiedere una visita, partecipare alla raccolta e degustare il pomodoro nelle sue diverse qualità.