ITINERARIO LA VIA DEL TONNO
BORGO DI MARZAMEMI
Un sottile “fil rouge”, rosso come quei tonni che da oltre mille anni ritornano nella piccola rada di Marzamemi, racconta tutta la storia di questo borgo. Marsa al Hamen è il borgo marinaro più caratteristico di questo territorio e mantiene intatte alcune caratteristiche del paese di mare, costruzioni e manufatti che conservano ancora il sapore della storia e dell’evoluzione ittica e artigiana. A Marzamemi si lavora ancora il tonno, da sempre, con la stessa pazienza, cura e amorevole dedizione che si tramanda da generazioni. agli inizi del 1600 il Principe di Villadorata, avendo già acquisito terreni e fabbricati, diede un impulso vitale alla zona: edificando tutto il borgo attorno all’opificio, ampliandone i magazzini, realizzando le casette per i pescatori, la chiesa ed il suo incantevole palazzo nobiliare. Da quel momento, Marzamemi cominciò a pullulare di vita artigiana: marinai, pescatori, cordai, “calafatari” (coloro che riparavano le barche utilizzate per la pesca), sventratori, salatori, “cavallari” (pescivendoli su carri trainati da grossi cavalli). Una primordiale rete univa in modo unico e assolutamente necessario queste attività: l’una era propedeutica all’altra, tutto si svolgeva in tempi e modi assolutamente perfetti. Ancora oggi Marzamemi conserva intatto il fascino e la memoria di quella vita artigiana e di quella sinergia. Visitare questo borgo è un vero e proprio salto indietro nel tempo: tutto sembra un’istantanea del momento di maggior prestigio e agiatezza del posto. Il borgo dei pescatori si sviluppa attorno alla piazza Regina Margherita, su cui si affaccia il Palazzo del Principe di Villadorata. A collegare l’antica chiesa di San Francesco di Paola al palazzo è un Arco, che convogliava l’acqua piovana proveniente dai canali di raccolta istallati sul prospetto nobiliare in due grosse cisterne laterali alla chiesa stessa. Sulla piazza, ma anche su un Cortile Arabo retrostante, si affacciano le Casette dei Pescatori. Piccole, ordinate ed essenziali, caratterizzate da due porte: una verso il mare, l’altra verso il paese, in modo da non interrompere mai quel collegamento tra la vita a terra e quella tra le onde. Da un balcone del palazzo, il Principe, proprietario della tonnara, poteva affacciarsi sulla Loggia in cui si lavorava il tonnoe controllare gli Scieri (le barche utili alla pesca del tonno) appena rientrati con il loro prezioso carico. Gli scieri, entrando in paese dal Porto Piccolo, venivano rimorchiati a terra e ormeggiati con la parte dello scivolo contro la Balata (costituita da lastre di calcare liscio) in modo da scaricare, tramite un uncino, i tonni appena pescati. Scivolosa ed in pendenza, la Balata serviva per rendere agevole il trascinamento a terra del tonno fino alla Loggia: qui i tonni subivano la prima parte della lavorazione, prima di essere appesi per 24 ore circa nella Camperia. Questa era lo stabilimento conserviero della Tonnara, riconoscibile per l’alto fumaiolo a forma quadrilatera. Tutto il complesso edilizio era chiamatoMalfaraggio e comprendeva anche gli alloggi per i dipendenti, i locali di ricovero per gli “scieri” durante il periodo invernale, i Magazzini per le attrezzature, le reti e gli altri arnesi per la pesca e i locali per la lavorazione e lo stoccaggio del pescato. Questo angolo di pesca artigiana e di lavorazione e commercio di prodotti ittici si è mantenuto sempre attivo, nonostante periodi di recessione (soprattutto durante le due guerre mondiali). A conferma di ciò ancora oggi a Marzamemi esistono vari opifici di lavorazione artigianale del tonno, che perpetuano con semplicità l’antica tradizione marinara ed ittica, così come è stata tramandata dalle più antiche generazioni.
Fonte GAC dei due mari
http://www.prolocomarzamemi.it/index.php/marzamemi/itinerari/item/466-itinerario-del-tonno#sigProIdf2e7b10477